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1) Delibera 31 gennaio 2023 n. 33/2023/R/idr: approvazione dello schema regolatorio di convergenza per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il gestore AcegasApsAmga S.p.A.
https://www.arera.it/it/docs/23/033-23.htm

2) Delibera 7 febbraio 2023 n. 46/2023/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Ufficio d’Ambito della Provincia di Pavia per il gestore Pavia Acque S.c.a.r.l.
https://www.arera.it/it/docs/23/046-23.htm

3) Delibera 14 febbraio 2023 n. 53/2023/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il gestore CAFC S.p.A.
https://www.arera.it/it/docs/23/053-23.htm

4) Delibera 21 febbraio 2023 n. 63/2023/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (AURI) per i sub-ambiti 1 e 2
https://www.arera.it/it/docs/23/063-23.htm

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Aggiornamento dei valori soglia dell'ISEE per l'accesso ai bonus sociali elettrico, gas e idrico per disagio economico, e modifica delle classi di agevolazione dal 1 gennaio 2023 Il provvedimento ARERA n. 13 del 24 gennaio 2023 da’ attuazione alle recenti disposizioni normative recate dalla legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di Bilancio 2023) e coerentemente con decreto del Ministro della Sviluppo economico del 29 dicembre 2016, aggiorna i valori delle soglie dell'ISEE per l'accesso ai bonus sociali dal 1° gennaio 2023, deliberando:

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L’Istat prosegue la diffusione dei risultati del Censimento delle acque per uso civile 2020, dopo la Statistica Report e le tavole statistiche messe a disposizione degli utenti in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2022 , aggiungendo elementi di analisi e valutazione alla fotografia dei servizi idrici per uso civile in Italia, dal prelievo di acqua per uso potabile alla depurazione delle acque reflue urbane. Dai nuovi dati emerge che in Italia, nel corso del 2020, risultano operativi nel settore dei servizi idrici per uso civile 2.391 gestori (2.552 nel 2018), di cui 1.997 in economia (enti locali) e 394 specializzati. https://www.istat.it/it/archivio/279363

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1) Delibera 27 dicembre 2022 n. 733/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio di convergenza per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Idrica Pugliese per il gestore Acquedotto Pugliese S.p.A.
https://www.arera.it/it/docs/22/733-22.htm

2) Delibera 20 dicembre 2022 n. 709/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Ufficio d’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Monza e Brianza per il gestore Brianzacque S.r.l. e per il fornitore all’ingrosso dei servizi di acquedotto e depurazione CAP Holding S.p.A.
https://www.arera.it/it/docs/22/709-22.htm

3) Delibera 13 dicembre 2022 n. 687/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dal Consiglio di Bacino Laguna di Venezia per il gestore Veritas SpA
https://www.arera.it/it/docs/22/687-22.htm

4) Delibera 6 dicembre 2022 n. 672/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dal Consiglio di Bacino Veronese per i gestori Acque Veronesi S.c.a.r.l. e Azienda Gardesana Servizi S.p.A.
https://www.arera.it/it/docs/22/672-22.htm

5) Delibera 6 dicembre 2022 n. 671/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’AATO 2 Marche Centro - Ancona per il gestore Viva Servizi S.p.A
https://www.arera.it/it/docs/22/671-22.htm

6) Delibera 29 novembre 2022 n. 644/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità d’Ambito n. 3 “Torinese” per il gestore virtuale d’ambito composto da SMAT S.p.A. e da sette Comuni (Comune di Fenestrelle, Comune di Perrero, Comune di Prali, Comune di Roure, Comune di Salza di Pinerolo, Comune di Vallo Torinese e Comune di Varisella)
https://www.arera.it/it/docs/22/644-22.htm

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Si segnala la pubblicazione della delibera ANAC n. 7 del 17 gennaio 2023 con la quale il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione approva in via definitiva il Piano Nazionale Anticorruzione 2022. La delibera n. 7 e gli annessi allegati sono consultabili sul sito ANAC al seguente link: https://www.anticorruzione.it/-/pna-2022-delibera-n.7-del-17.01.2023

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In Italia si prelevano più di 33 miliardi di metri cubi l’anno, di cui si perde il 22%. Tra i settori più “idroesigenti” quello agricolo (55%), industriale (27%) e civile (18%). Legambiente: “Utilizzare lo strumento dell’impronta idrica per migliorare la gestione delle risorse idriche e la sostenibilità ambientale dei processi, aumentare la consapevolezza dei consumatori e produttori e cambiare il modello di gestione dell’acqua in ambito urbano”. Utilizzare l’impronta idrica come strumento per il miglioramento dell’efficienza d’utilizzo della risorsa idrica di settori, processi e prodotti e di adattamento alla crisi climatica. Questo l’invito che lancia oggi Legambiente, in occasione della IV edizione del Forum Acqua “L’impronta idrica come strumento di adattamento alla crisi climatica”, che si tiene questa mattina presso il Centro Congressi Cavour di Roma e in diretta streaming sui canali social di Legambiente e La Nuova Ecologia. Organizzata dall’associazione ambientalista in collaborazione con Utilitalia, con partner principali Assocarta e Celli Group, partner Anbi e il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e della Regione Lazio. L’acqua è la risorsa naturale che più soffre problemi di sbagliata gestione, di eccessivo uso e la più sensibile all’inquinamento. Ad incrementare la sua vulnerabilità è la forte crescita di eventi climatici estremi – come eventi meteorici molto intensi e lunghi periodi di siccità – che causano danni ai territori, alle attività produttive, alla salute dei cittadini e agli ecosistemi. In Italia ogni anno si consumano oltre 26 miliardi di m³ di acqua: il 55% circa della domanda proviene dal settore agricolo, il 27% da quello industriale e il 18% da quello civile. Il prelievo di acqua supera però i 33 miliardi di m³ l’anno. Infatti, i consumi rappresentano, poco meno del 78% dei prelievi a causa di un ammontare di perdite pari a circa il 22% del prelievo totale e di queste perdite il 17% si verificano nel settore agricolo e il 40% in quello civile. Ma l’impatto sulla risorsa idrica del nostro Paese è molto più di quanto raccontato. Secondo i dati del water footprint network, infatti, l’impronta idrica dell’Italia è stimata in circa 130 miliardi di m³ all’anno – una delle più alte d’Europa – di cui il 60% è relativo all’acqua utilizzata per prodotti o ingredienti importati dall’estero. Numeri non più sostenibili su cui bisogna intervenire rapidamente. Il nuovo approccio. Da qui la proposta di Legambiente: adottare un approccio integrato e multi-sistemico, basato proprio sull’impronta idrica, allo scopo di assumere, lungo tutto il ciclo dell’acqua, un atteggiamento più responsabile e sostenibile. I cui obiettivi sono: migliorare la gestione delle risorse idriche, riducendo i rischi provocati da un eccessivo sfruttamento o inquinamento delle fonti d’acqua, per quest’ultimo occorre quanto prima completare la rete fognaria e di depurazione ed eliminare gli scarichi industriali, portando ad una maggiore disponibilità e qualità della risorsa; migliorare la sostenibilità ambientale dei processi, identificando gli impatti sull’ambiente naturale ed individuando le modalità per la loro diminuzione. E ancora aumentare la consapevolezza nei confronti dei consumatori finali e dei produttori, incrementando anche la responsabilità. Infine, cambiare il modello di gestione dell’acqua in ambito urbano, a partire dalla progettazione e realizzazione di edifici e degli spazi pubblici. “Riduzione dei prelievi e dell’inquinamento, del rischio verso le persone e le infrastrutture, recupero delle acque, della permeabilità del suolo, degli ecosistemi e riciclo nei processi, nelle costruzioni edili – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Questi alcuni dei temi affrontati nella IV edizione del Forum Acqua, per una sua gestione sostenibile e responsabile. Alla Vigilia della COP27 e in un anno che sarà ricordato tra più caldi ed aridi di sempre per effetto della crisi climatica, apriamo ancora un dibattito con i vari protagonisti dei diversi settori, condividendo esperienze, progettualità e investimenti, cercando di delineare una strategia per la transizione ecologica sul tema acqua, rendendo sempre più sostenibile la nostra impronta idrica sulla Terra”. “Per i gestori del servizio idrico integrato – spiega il vicepresidente di Utilitalia, Alessandro Russo – il tema della salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali viene affrontato in ottica di gestione circolare e resiliente. Tuttavia, è fondamentale agire in una logica integrata che, oltre alla maggiore efficienza delle infrastrutture idriche e della gestione degli usi idropotabili, intervenga sui diversi utilizzi della risorsa e sulla razionalizzazione dell’intero ciclo di vita dell’acqua, anche nella sua impronta ‘invisibile’. In analogia ad esperienze già mature nel settore energetico come, ad esempio, quella dei ‘certificati bianchi’, sarebbe auspicabile l’adozione di meccanismi incentivanti come i ‘certificati blu’, che potrebbero supportare e favorire politiche di risparmio, riuso e riutilizzo dell’acqua”. Le proposte. Il cambio di rotta da attualizzare secondo il cigno verde si concretizza con una serie d’azioni. A partire dall’utilizzo dell’impronta idrica, raccontando al consumatore, tramite un’etichetta posta sui prodotti, l’impatto che questo ha sulle risorse idriche, indirizzandolo verso consumi più consapevoli. Utile anche inserire tra le norme richieste dai CAM la Water Footprint, soprattutto nell’ambito dell’acquisto di prodotti, contribuendo a tenere sotto controllo gli impatti idrici. Necessario poi pianificare gli usi dell’acqua arrivando ad avere una visione d’insieme sull’impatto che, la “somma” delle attività, genera in un territorio. Per quanto riguarda l’uso potabile agire su prelievi e consumi, riducendo le perdite degli acquedotti e dando priorità alla rete di distribuzione cittadina. A livello urbanistico occorre una riqualificazione idrica degli edifici e degli spazi urbani, promuovendo il recupero e riutilizzo dell’acqua in tutti gli interventi edilizi, diffondendo i principi di efficienza idrica degli edifici, lavorando sull’adeguamento degli impianti esistenti implementando il risparmio idrico. Diffondere il ricorso ai Regolamenti Edilizi comunali che indirizzano verso il risparmio idrico, il recupero delle acque meteoriche e/o di quelle grigie. Completare la rete fognaria e realizzare interventi volti alla separazione delle acque reflue civili da quelle industriali e di prima pioggia. A livello industriale occorre ridurre i consumi di acqua “nuova”, progettare impianti e processi che minimizzino l’utilizzo di acqua, monitorare per individuare perdite e sistemarle, rendere per le fabbriche obbligatorio il calcolo dell’impronta idrica e pubblici i bilanci di massa rispetto all’acqua utilizzata e scaricata, oltre i dati relativi alla sua qualità. Completare la rete di depurazione, ancora oggi incompleta e riqualificare gli impianti di depurazione esistenti, spesso inefficienti, sottodimensionati e in difficoltà, e costruire gli impianti nuovi. Infine, innovare il sistema agroalimentare italiano con finanziamenti fortemente orientati a favorire il minor consumo di acqua, la diffusione di colture e sistemi produttivi meno “idroesigenti”, misure mirate all’incremento della funzionalità ecologica dei suoli agrari e della loro capacità di trattenere l’acqua e a contenere i consumi irrigui entro la soglia dei 2.500 metri cubi ettaro anno. https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/iv-forum-acqua-limpronta-idrica-come-strumentodi-adattamento-alla-crisi-climatica/

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1) Delibera 24 gennaio 2023 n. 18/2023/R/idr: approvazione dello schema regolatorio di convergenza per il periodo 2020-2023, proposto dal Consiglio di Bacino Brenta per il gestore ETRA S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/23/018-23.htm  2) Delibera 17 gennaio 2023 n. 11/2023/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dalla Conferenza dei Sindaci dell’ATO 2 Lazio Centrale - Roma per il gestore ACEA ATO 2 S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/23/011-23.htm

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1) Delibera 22 novembre 2022 n. 612/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio di convergenza per il periodo 2020-2023, proposto dall’Ufficio d’Ambito della Città Metropolitana di Milano per il gestore Cap Holding S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/22/612-22.htm  2) Delibera 15 novembre 2022 n. 589/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Ufficio d’Ambito della città metropolitana di Milano per il gestore Metropolitana Milanese S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/22/589-22.htm  3) Delibera 8 novembre 2022 n. 561/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Ufficio d'Ambito della Provincia di Cremona https://www.arera.it/it/docs/22/561-22.htm 4) Delibera 8 novembre 2022 n. 5609/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore IRETI S.p.A. (operante nel sub ambito - Parma) https://www.arera.it/it/docs/22/560-22.htm  5) Delibera 2 novembre 2022 n. 546/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore IRETI S.p.A. (operante nel sub ambito - Reggio Emilia) https://www.arera.it/it/docs/22/546-22.htm 7 6) Delibera 2 novembre 2022 n. 545/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore IRETI S.p.A. (operante nel sub ambito - Piacenza) https://www.arera.it/it/docs/22/545-22.htm

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E' possibile gestire il servizio idrico senza perseguire l’utile d’impresa?
Ci sono degli spazi di miglioramento degli strumenti di tutela verso gli utenti, oltre a quelli già previsti?
A partire dall’esperienza della no-profit Welsh Water che opera nel Regno Unito, in collaborazione con Confservizi Cispel Toscana e con il patrocinio dell'Università di Firenze- Dipartimento di Scienze per l'economia e l'impresa, GAIA S.p.A. ha promosso un convegno dal titolo "Il Circolo virtuoso dell'acqua pubblica. Condividere e restituire valore agli utenti" per riflettere, approfondire, stimolare un confronto sul tema. Il convegno si è svolto il 5 dicembre a Firenze, in presenza e in streaming.
In allegato è possibile scaricare il programma del convegno e le presentazioni che sono state proiettate da alcuni relatori.
Al link https://www.youtube.com/watch?v=dgfSw4f_tQY  è possibile guardare il convegno registrato.

https://www.gaia-spa.it/index.php/2014-07-08-09-28-11/archivio-news/3114-il-circolo-virtuoso-dell-acqua-pubblica

 

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ISPRA ha recentemente pubblicato il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque – Dati 2019 – 2020 che fornisce informazioni relativamente alla presenza di residui dei prodotti fitosanitari nelle acque superficiali e sotterrane. I risultati del monitoraggio 2019-2020 sono presentati in termini di frequenza di ritrovamento e distribuzione delle concentrazioni, sono valutati i livelli di contaminazione ottenuti per confronto con i limiti di qualità ambientale. Si analizza l’evoluzione della contaminazione e si esaminano le sostanze più critiche e il fenomeno della poliesposizione. Infine, il quadro normativo è posto in relazione all’esigenza di ridurre gli impatti sull’ambiente. I principali dati  nel biennio 2019-2020 sono stati analizzati 31.275 campioni per un totale di 2.492.581 misure analitiche, il numero delle sostanze cercate nel 2020 corrisponde a 406;  complessivamente migliora l’efficacia del monitoraggio, permane, tuttavia, una disomogeneità fra le regioni del nord e quelle del centro-sud, dove le indagini sono generalmente meno rappresentative, sia in termini di rete, sia in termini di sostanze controllate;  e indagini 2020 hanno riguardato 4.388 punti di campionamento e 13.644 campioni;  nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi nel 55,1% dei 1.837 punti di monitoraggio;  nelle acque sotterranee nel 23,3% dei 2.551 punti;  sono state trovate 183 sostanze diverse, rappresentate per la maggior parte da erbicidi;  le concentrazioni misurate sono in genere frazioni di µg/L (parti per miliardo), ma gli effetti nocivi delle sostanze si possono manifestare anche a concentrazioni molto basse;  il risultato complessivo indica un’ampia diffusione della presenza di pesticidi;  Le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono: gli erbicidi glifosate e il suo metabolita AMPA, metolaclor e il metabolita metolaclor-esa, imazamox, esaclorobenzene e nicosulfuron, tra i fungicidi azossistrobina, dimetomorf, carbendazim e metalaxil. Il rapporto completo è disponibile qui Fonte: ISPRA https://www.labelab.it/blog/acqualab/rapporto-nazionale-pesticidi-nelle-acque-dati-2019- 2020/?fr=3

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Con la Delibera n. 734/2022, l'Autorità approva la nota metodologica volta a evidenziare le prime risultanze istruttorie emerse nell’ambito del procedimento avviato con deliberazione 69/2022/R/idr per le valutazioni quantitative previste dal meccanismo incentivante della qualità contrattuale del servizio idrico integrato (RQSII).

https://www.arera.it/it/docs/22/734-22.htm

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1) Delibera 25 ottobre 2022 n. 535/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio di convergenza per il periodo 2020-2023, proposto dall'Autorità Idrica Toscana per il gestore Nuove Acque S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/22/535-22.htm  2) Delibera 18 ottobre 2022 n. 513/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Ufficio d'Ambito della Provincia di Bergamo per il gestore Uniacque S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/22/513-22.htm