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Con riferimento ai conti annuali separati di cui all'Allegato A alla deliberazione dell'Autorità 24 marzo 2016 137/2016/R/com (TIUC), si pubblicano gli schemi per i settori elettrico e gas relativi al primo esercizio che si apre dopo il 31 dicembre 2020 (esercizio 2021) e quelli relativi al primo esercizio che si apre dopo il 31 dicembre 2021 (esercizio 2022), con evidenza delle modifiche ed integrazioni rispetto agli schemi delle edizioni precedenti. Esercizio 2022 - Servizi idrici  Regime contabile ordinario e semplificato (file xls) Gli schemi hanno scopo solamente indicativo del contenuto delle maschere per l'inserimento dei dati che saranno rese disponibili al momento dell'apertura delle relative 10 edizioni della raccolta dei conti annuali separati all'interno dell'apposito sistema telematico, apertura che avverrà previo comunicato. https://www.arera.it/it/comunicati/21/211130.htm

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Il documento per la consultazione n. 489/2021, illustra gli orientamenti generali dell'Autorità per l'individuazione delle modalità necessarie a procedere all'aggiornamento biennale, previsto dall'articolo 6 della deliberazione 580/2019/R/idr (recante il Metodo Tariffario Idrico per il terzo periodo regolatorio, MTI-3), ai fini della rideterminazione delle tariffe del servizio idrico integrato per le annualità 2022 e 2023. In particolare, si sottopongono a consultazione sia le modalità di aggiornamento di talune componenti di costo ammesse al riconoscimento tariffario, sia gli orientamenti per l'introduzione di misure volte ad integrare e completare il vigente sistema di regole tariffarie. Termine invio osservazioni: 10 dicembre 2021 https://www.arera.it/it/docs/21/489-21.htm

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1) Delibera 23 novembre 2021 n. 525/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposte dall’Ente Regionale Servizio Idrico Integrato (ERSI) per il gestore S.A.S.I. S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/525-21.htm

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Gli approfondimenti WAREG di questo mese sono sul tema delle tariffe. Gli argomenti selezionati sono: - Modelli normativi - Componenti tariffarie - Metodi tariffari Le tariffe idriche sono stabilite sulla base di diversi criteri formali definiti dalla legge e criteri informali basati sulle esigenze e le preferenze nazionali o regionali sulla gestione delle risorse idriche. I criteri formali includono in genere: - Criteri finanziari (recupero dei costi) - Criteri economici (prezzi di efficienza basati sul costo marginale) - Criteri ambientali (incentivi per la conservazione delle acque) In tutti i metodi tariffari analizzati, i ricavi necessari dell'utilità sono suddivisi in volumi di produzione per calcolare il prezzo unitario per m3. Gli elementi costitutivi dei ricavi richiesti sono solitamente gli stessi indipendentemente dalla metodologia tariffaria applicata. https://www.wareg.org/

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Dal 1° gennaio 2020 la disciplina della prescrizione biennale (o prescrizione breve), introdotta nel nostro ordinamento dalla legge di Bilancio 2018, si applica anche ai servizi idrici. Da tale data dunque i consumatori possono eccepire la prescrizione per importi riferiti a consumi idrici risalenti ad oltre due anni dalla data di emissione della bolletta. In base alle segnalazioni di consumatori e di associazioni di consumatori e alle informazioni acquisite dagli stessi gestori, è emerso che numerose società attive nei servizi idrici non avrebbero applicato in modo corretto la prescrizione biennale. I comportamenti segnalati riguardano il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione sui crediti presenti in bolletta e anche l’omessa informativa nelle bollette degli stessi crediti prescrivibili. Le Delibere ARERA n. 547 del 2019 e n. 186 del 2020 prevedono infatti che i gestori informino gli utenti della presenza in bolletta di crediti di cui può essere eccepita la prescrizione e inviino un apposito modulo per permettere di esercitare tale facoltà. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione breve appare idoneo ad indurre indebitamente i consumatori a corrispondere importi, spesso ingenti, relativi a consumi prescritti e in tal modo vanifica gli effetti che la nuova disciplina intende contrastare, ovvero l’emissione tardiva di fatture di conguaglio relative a consumi risalenti ad oltre due anni. L’assenza di un’adeguata informativa sulla prescrizione biennale può ostacolare l’esercizio delle prerogative contrattuali inducendo i consumatori a pagare importi per i quali, invece, sarebbe stato possibile eccepirne la prescrizione. Per questi motivi l’Autorità ha avviato cinque procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette nei confronti delle società S.A.S.I. S.p.A. ed E.A.S./Ente Acquedotti Siciliani in LCA, e dei Comuni di Ragusa, Cassino e Prata Sannita. Inoltre l’AGCM ha deciso di invitare - tramite moral suasion - i gestori ACEA ATO 2 S.p.A., Gori S.p.A., Alto Calore S.p.A., ABC Napoli a.s., Ruzzo Reti S.p.A., AMAP S.p.A. e C.A.M.- Consorzio Acquedottistico Marsicano ad adottare iniziative dirette a rimuovere le omissioni informative rilevate in modo da fornire agli utenti la possibilità di eccepire la prescrizione di tali importi o di chiederne il rimborso qualora siano stati già pagati. AGCM - Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2021/10/PS12075-PS12076-PS12078-PS12079- PS12080-PS12085-PS12130-PS12081-PS12083-PS12084-PS11743-PS12077

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1) Delibera 7 settembre 2021 n. 372/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Ufficio d'Ambito della Provincia di Sondrio per il gestore S.Ec.Am. S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/372-21.htm  2) Delibera 14 settembre 2021 n. 383/2021/R/idr: Il provvedimento approva gli specifici schemi regolatori di convergenza, recanti le predisposizioni tariffarie per il periodo 2020- 2023, proposti dall'Autorità Idrica della Calabria per talune gestioni operanti sul relativo territorio https://www.arera.it/it/docs/21/383-21.htm  3) Delibera 21 settembre 2021 n. 388/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Assemblea Territoriale Idrica Palermo per il gestore AMAP S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/388-21.htm 

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Dopo il referendum sull’acqua pubblica del 2011, il sistema è regolato dai principi dell’ordinamento europeo, senza alcun tradimento della volontà popolare. È tempo di rinunciare agli slogan e concentrarsi sui problemi, per trovare soluzioni. Fonte: La Voce

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Il settore dell’acqua continua ad essere di grande interesse industriale e soprattutto di grande importanza ambientale. Il settore industriale consuma oltre 7 miliardi di mc, 18 miliardi sono prelevati nel settore agricoltura (il 50%), mentre 5 miliardi di mc erogati nelle reti civile, ma 9 miliardi di mc prelevati, evidenziando una grave criticità nelle perdite di rete, dunque richiamo istituzionale e dell’opinione pubblica sull’emergenza idrica; è necessario avviare iniziative per ridurre i prelievi di acqua e incentivarne il riutilizzo. La situazione delle infrastrutture idriche e della gestione dell’acqua in particolare è fortemente critica; per tentare un superamento della cronica debolezza strutturale sono dunque necessari ingenti investimenti; il problema principale non è valutare dove e come reperire queste risorse, ma individuarne le priorità. Il deficit impiantisco è così caratterizzato: il 4% della popolazione è ancora priva di adeguati impianti acquedottistici ed il 7% di un collegamento alla rete fognaria. Sul versante della depurazione della acque emerge poi un ritardo drammatico con il 15% della popolazione sprovvista di impianti di trattamento (il 21% del carico inquinante): in grave ritardo il Mezzogiorno. In Italia il 24% delle condotte di acquedotto ha un'età superiore ai 50 anni, così come il 27% delle reti fognarie, a fronte di vite utili regolatorie di 40 anni; il 92% degli interventi sulle reti idriche non è programmato, avviene cioè per riparare guasti alle condotte. Investimenti, dopo scenario decennale inerziale (30 euro/abitante/anno) qualche miglioramento con segnale di ripresa (45 euro/abitante), e previsioni in crescita (in media oltre 50 euro/abitante/anno): qualcosa si muove ma molto lontani dal fabbisogno di 80 euro/abitante/anno Serve un scenario ripresa investimenti: da 3,2 Mld€/anno (oltre 50 €/ab/anno) a 4,8 Mld€/anno (circa 80 €/ab/anno) Sulla depurazione in particolare sono molte le criticità sulla carenza degli impianti, ma anche quelli che ci sono hanno elevati costi di gestione (soprattutto per lo smaltimento dei fanghi che sono poco disidratati e stabilizzati), per gli elevati costi energetici e per l’elevato impatto ambientale (con limitato recupero di elementi nutrienti). L’attuale manutenzione pare non incidere sugli interventi strutturali e dunque serve un approccio moderno e sostenibile al problema della qualità verso una sostenibilità economica circolare che deve fare riferimento alla qualità dei corpi recettori, sia in senso generale, sia in funzione della specificità degli usi; bisogna incentivare la riduzione degli sprechi, migliorare la manutenzione delle reti di adduzione e di distribuzione, ridurre le perdite, favorire il riciclo dell’acqua ed il riutilizzo delle acque reflue depurate. Sul tema della innovazione e sulla ricerca tecnologica duqnue si gioca un ruolo importante che in H2O si vuole valorizzare. In pura sintesi si sottolineano alcuni punti: Smart Land, IOT internet delle cose, tecnologie trasmissive, system integrator, verificabilità della trasmissione idrica, smart grid & metering, monitoraggio, misuratori di consumi, sensoristica di campo, nuovi contatori (di cui scontiamo ancora una carenza normativa) e riciclo dei vecchi (ottone, vetro, plastica), il monitoraggio del microbiologico, utilizzo di plastiche riciclate, riduzione dei consumi energetici e la risoluzione del problema fanghi (poche alternative all’incenerimento). Se avrete tempo di vedere gli stand troverete che cresce l’attenzione su molti settori e dunque tecnologie, innovazione, investimenti, sistemi di gestione e buone pratiche sono tematiche che vanno affrontate in modo integrato. Una occasione di dialogo e di confronto su temi trasversali e specifici quali i settori industriali, agricoli, chimici, insieme al ciclo idrico integrato del settore civile. E’ importante che i cittadini partecipino ad H2O I cittadini sono più sensibili e attenti ai loro bisogni; questo è un dato di fatto. Le aziende principali sanno che bisogna sensibilizzare gli utenti al risparmio nell'utilizzo dell'acqua per uso domestico, ma anche contenere e ridurre lo spreco di acqua - anche potabile - negli usi produttivi e irriguo, in particolare incoraggiare e sostenere "anche con incentivi economici" specifiche ricerche e studi per migliorare l'utilizzo dell'acqua nei processi produttivi. Lo sviluppo di una cultura economica dei servizi pubblici ambientali diventa dunque un elemento fondamentale. Maggiore attenzione sia a livello di costi che soprattutto di prezzi e dunque di tariffe; è quindi un percorso di civiltà, ma anche necessario sviluppo di una cultura economica dei servizi pubblici locali. Un tema importante diventa dunque dare informazioni. L’importanza della qualità e del costo del servizio idrico nella percezione dei consumatori (vedi REF laboratorio n.116 marzo 2019) è un punto importante di analisi. La percezione è data sulla regolarità della fornitura, forse sulle perdite di rete (come qualità tecnica) e talvolta sulla qualità commerciale (in caso di contatti). Serve una maggiore “Sunshine regulation” (rendere pubblici gli indicatori di qualità). Il sistema tariffario diventa dunque uno degli aspetti fondamentali e forse più critici nel sistema di gestione dei servizi ambientali; il valore, il costo ed il prezzo del servizio devono essere tra loro collegati e interdipendenti; in questi anni fatti grandi passi avanti pero acqua si paga meno della metà rispetto a Europa. La riforma della tariffa idrica (cito da uno studio REF) ha avuto una lunga gestazione e una travagliata attuazione. L’obiettivo di razionalizzazione è certamente raggiunto. Ad oggi, tuttavia, il 40% dei territori non ha recepito gli indirizzi della regolazione nazionale. I restanti hanno in prevalenza optato per una transizione graduale. Il concetto di tariffa puntuale, introdotto in Italia già nel 1997 dall’art. 49 del cd.“Decreto Ronchi” (che prevedeva il passaggio da tassa a tariffa a partire dal 1° gennaio 2000), è stato più volte indicato come un modello tariffario in grado di sostanziare il principio europeo "chi inquina paga" (polluter pay principle) e di stimolare comportamenti in linea con obiettivi di prevenzione, riduzione della frazione residua ed incremento della raccolta differenziata. La tariffa pro capite è realtà per 1 italiano su 4. Però alta la morosità, dice REF. La mappa dei ritardi di pagamento disegna un’Italia divisa in tre: un’area meridionale, incluse le isole, in cui si raggiunge il 14% del fatturato, con punte del 27%; regioni del Centro, ove il valore medio di mancato incasso scende al 6%, ma ancora con punte del 19%, e regioni del Nord ove il livello massimo di criticità non supera il 6% del fatturto, mentre il dato medio si attesta al 2,4%. Il “giusto prezzo”, dell’acqua è un importante incentivo per incoraggiare un utilizzo sostenibile dell’acqua stessa (una accurata politica tariffaria regola infatti i consumi e soprattutto da il giusto valore al bene); nello stesso tempo bisogna trovare forme di incentivazione anche per il gestore che favorisce la riduzione dei consumi Bisogna incentivare e remunerare la qualità esplicita ed implicita – con idonei strumenti tariffari - e nel contempo penalizzare ritardi e disservizi ( le carte dei servizi devono diventare uno strumento contrattuale di regolazione e non servire come documento d’immagine). Gli incrementi tariffari non devono essere solo collegati alla copertura dei costi del servizio ma anche a parametri di qualità: in tal senso vanno i provvedimenti ARERA su qualità contrattuale (Del. 655/15) e qualità tecnica (Del. 917/17). http://www.accadueo.com/media/news/news-h2o/alcune-questioni-importanti/11115.html

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Dal 8 al 10 ottobre si è tenuta a Bologna la fiera H2O-2021. Un numero importante di qualificati operatori ha visitato le aziende ACCADUEO che, nonostante le difficoltà organizzative e legislative imposte dalla pandemia, hanno confermato la presenza all'evento, la cui valenza tecnologica è stata completata da diverse new entry, a testimonianza del riconoscimento dell’importanza della manifestazione per la sua business community. Tre giorni intensi, in cui tutti - dalle aziende agli esperti nazionali e internazionali, dalle Istituzioni alle Utilities dagli operatori professionali agli studi tecnici - hanno potuto apprezzare le innovative proposte degli espositori e le tematiche presentate anche nell’importante agenda convegnistica in 20 convegni. Un risultato che è un segnale forte e convincente di un comparto che assume un’importanza sempre più incisiva, considerata anche l’attenzione verso le tematiche ambientali che l’emergenza pandemica ha accentuato. Quest'anno, in contemporanea con ACCADUEO/H2O, la piattaforma espositiva è stata arricchita anche dagli eventi di Mirumir HESE-Hydrogen Energy Summit&Expo, ConferenzaGNL, Fuels Mobility, Dronitaly: un network di manifestazioni sinergiche con H2O/CH4 in cui si sono ritrovati tutti i protagonisti del settore, per confrontarsi e sviluppare nuove progettualità per il futuro. Il network verrà riproposto nell’ottobre 2022 dalla piattaforma espositiva e convegnistica BolognaFiere Water&Energy, una JV tra BolognaFiere e Mirumir, all'interno del quale ci sarà un Focus ACCADUEO dedicato all’acqua; ACCADUEO/H20 nel suo tradizionale format di Mostra internazionale dell’acqua ritornerà nel 2023, APPUNTAMENTO A BOLOGNA DAL 12 AL 14 OTTOBRE 2022 LE VIDEO INTERVISTE DI LUEL: ANDREA CIRELLI COORDINATORE SCIENTIFICO H2O MIMMO GUELI VICEPRESIDENTE ATI AGRIGENTO ENZO GRECO LUCCHINA DIRETTORE ATI AGRIGENTO CARLO PEZZINI DIRIGENTE TECNICO ATI CATANIA ROBERTO ZOCCHI SEGRETARIO GENERALE ASSOCIAZIONE IDROTECNICA ITALIANA ENRICO JANSITI DIRETTORE GENERALE SIAM SPA

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Gli avvisi per l’affidamento di lavori nelle province di Agrigento e Messina Realizzare 18 km di condotte in “polietilene alta densità” per completare la rete fognaria a servizio del comune di Sciacca (Agrigento), facendo fronte alla procedura d’infrazione comunitaria 2004/2034, con sentenza di condanna per l’Italia C-251/17. Questo l’obiettivo di un bando con base d’asta di 7,2 milioni di euro indetto dalla struttura del commissario per la depurazione, Maurizio Giugni, pubblicato sul sito web della centrale di committenza Invitalia (per la gestione del procedimento è interessata Sogesid). Le aree urbane e costiere interessate sono oggi caratterizzate dalla presenza di una rete fognaria “dinamica non collettata all’impianto di depurazione o dalla totale assenza di rete”, si legge sul sito web della struttura commissariale. “Tutti i reflui verranno convogliati al depuratore di Sciacca, su cui è in corso un altro intervento del commissario straordinario, che prevede la realizzazione di un secondo modulo con tecnologia di ultrafiltrazione a membrana, tale da consentire di raggiungere la copertura dei previsti 47.500 abitanti equivalenti. La gara su quest’ultima procedura si è conclusa nelle scorse settimane con l’individuazione dell’operatore economico vincitore, cui seguirà la stipula del contratto e l’avvio dei lavori”. Sul sito di Invitalia, infine, è stato pubblicato anche un secondo bando (base asta 2.9 mln €) per realizzare un collettore fognario che trasporti i reflui urbani da Torregrotta e da altri comuni della provincia di Messina all’impianto di Giammoro, frazione di Pace del Mela. Anche in questo caso si interverrà per la procedura d’infrazione comunitaria 2004/2034, condanna C-251/17. https://commissariounicodepurazione.it/

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1) Delibera 18 ottobre 2021 n. 437/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposte dall’Autorità d’Ambito n. 3 “Torinese” per il gestore 6 virtuale d'ambito composto da SMAT S.p.A. e dai Comuni di Fenestrelle, Perrero, Prali, Roure, Salza di Pinerolo, Vallo Torinese e Varisella https://www.arera.it/it/docs/21/437-21.htm 2) Delibera 12 ottobre 2021 n. 423/2021/R/idr: Il provvedimento approva gli specifici schemi regolatori di convergenza, recanti le predisposizioni tariffarie per il periodo 2020- 7 2023, proposto dall’Assemblea Territoriale Idrica Catania per il gestore Acoset S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/423-21.htm 3) Delibera 5 ottobre 2021 n. 416/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposte dall’Ufficio d’Ambito della Città Metropolitana di Milano per i gestori Metropolitana Milanese S.p.A. e CAP Holding S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/416-21.htm 8 4) Delibera 26 ottobre 2021 n. 460/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposte dall’Ufficio d’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Monza e Brianza per il gestore Brianzacque S.r.l. e per il fornitore all’ingrosso dei servizi di acquedotto e depurazione CAP Holding S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/460-21.htm

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Risparmi ottenuti grazie ai risultati raggiunti e alle misure Covid La sanzione semestrale a carico dell’Italia per mancata depurazione delle acque reflue scende di circa 4,8 milioni di euro. A comunicarlo è il commissario unico Maurizio Giugni, che parla di “un risultato significativo per un periodo di riferimento che è quello del mio predecessore, il professor Rolle, cui va dato merito di un’azione importante, ma che da un anno a questa parte stiamo intensificando”. In particolare, la Commissione europea ha quantificato in 22,7 mln € la quarta penalità riferita al periodo dicembre 2019 – maggio 2020 (sentenza C-251/17), contro i 23,8 versati nei sei mesi precedenti. Un costo che si riduce ulteriormente perché, si legge sul sito web del commissario, “sulla base delle informazioni fornite dall’Italia sul mancato progresso di venticinque agglomerati a causa dell’emergenza Covid, la stessa Commissione ha rinunciato al recupero di circa 3,6 mln €, portando così la sanzione effettiva per questo semestre a poco più di 19 mln €”. Per Giugni la cifra “è ancora elevata ma lavoriamo contemporaneamente su ben 98 interventi, contando anche le altre tre procedure d’infrazione contro l’Italia non ancora sfociate in multa. Crediamo che i risultati di questo profondo operato si vedranno nei prossimi mesi, non solo nella regressione della sanzione ma con benefici effettivi su un territorio contraddistinto da evidenti carenze, in primis nella definizione del servizio idrico integrato”. Fonte: Quotidiano Energia