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Con la Delibera 662/2014/R/idr, l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico inizia ad individuare i costi ambientali e della risorsa (ERC) e ne prevede l'esplicitazione, per l'anno 2015, nel Vincolo dei ricavi di gestione di oneri già riconosciuti, ad invarianza dello stesso e del moltiplicatore tariffario. 

A seguito della consultazione (DCO 539/2014/R/idr) e nelle more dell'emanazione del regolamento da parte del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare sulle linee guida per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'acqua, l'Autorità individua un primo insieme di oneri locali ricompresi nella componente ERC2015, quali:

  • canoni di derivazione e sottensione idrica;
  • contributi a comunità montane;
  • altri costi operativi (quali quelli destinati all'attuazione di specifiche misure connesse alla tutela e alla produzione delle risorse idriche o alla riduzione/eliminazione del danno ambientale o finalizzati a contenere o mitigare il costo-opportunità della risorsa)


Il provvedimento rimanda invece l'attribuzione, alla componente ERC, dei costi di capitale della filiera di depurazione alla successiva fase di enucleazione, prevista per il secondo periodo regolatorio idrico.

Sulla base di tali criteri, si prevede, quindi, che i soggetti competenti determinino i costi ambientali e della risorsa delle singole gestioni, quantificando la componente ERC2015 per ciascuna gestione e la comunichino - secondo modalità ed entro tempistiche che saranno definite - unitamente alla rideterminazione delle componenti del Vincolo dei ricavi di gestione ove precedentemente tali voci di costo fossero già state ricomprese.

Delibera  662/2014/R/idr  pubblicata il 23 dicembre 2014 
Individuazione ed esplicitazione dei costi ambientali e della risorsa con riferimento a quanto previsto nel metodo tariffario idrico (MTI) per l’anno 2015

http://www.autorita.energia.it/it/docs/14/662-14.htm

 

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Con il provvedimento n. 663 l'AEEGSI ha approvato lo schema regolatorio, recante le predisposizioni tariffarie per gli anni 2014 e 2015, relativo al Comune di Aosta.

http://www.autorita.energia.it/it/docs/14/663-14.htm

 

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Consultazione 645/2014/R/com  pubblicato il 23 dicembre 2014 dal titolo "Definizione del meccanismo a copertura del rischio di morosità per popolazioni colpite dagli eventi sismici del 20 maggio 2012 e giorni successivi
Il documento per la consultazione espone gli orientamenti dell'Autorità in relazione al meccanismo di copertura del rischio di morosità relativo alla forniture di energia elettrica, gas e del servizio idrico integrato in considerazione della sospensione dei termini di pagamento e successiva rateizzazione a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nei giorni 20 maggio e successivi.

Termine invio osservazioni 31.01.2015

http://www.autorita.energia.it/it/docs/dc/14/645-14.jsp

 

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La competenza per la determinazione della tariffa è esclusivamente dell'ente pubblico che gestisce il servizio idrico, in questo caso del comune di Menfi (AG). Lo ha sancito (con sentenza del 19/11/2014) il TAR Sicilia, che ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'Ato Idrico contro il Comune, che con una delibera del 2012 aveva aggiornato le tariffe per il servizio idrico integrato.

"Il bene acqua non può essere prodotto di mercato ne' può avere rilevanza economica"- ha avuto modo di dichiarare visibilmente soddisfatto il sindaco Vincenzo Lotà. "Il risultato raggiunto con la sentenza del Tar è il frutto della lunga battaglia di civiltà intrapresa dal Consiglio comunale, dalle associazioni e dalla intera comunità menfitana che hanno sempre creduto che il Servizio Idrico debba essere gestito in forma pubblica".  http://quindici.federutility.it

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Consultazione 665/2014/R/idr  pubblicato il 23 dicembre 2014 dal titolo "Regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono."
Il documento per la consultazione n. 665 illustra gli elementi di inquadramento generale nonché i primi orientamenti in ordine alle principali linee di intervento che l'Autorità intende seguire nella regolazione di alcuni aspetti della qualità contrattuale del servizio idrico integrato

Termine invio osservazioni 30.01.2015

http://www.autorita.energia.it/it/docs/dc/14/665-14.jsp

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Nel nuovo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, spazio anche al tema  Risorse idriche e gli effetti di una cronica debolezza infrastrutturale. I dati riguardanti la gestione delle risorse idriche per uso civile rilanciano l'allarme su un settore che, mentre cerca di migliorare la propria efficienza gestionale, continua a operare in un contesto di obsolescenza delle infrastrutture di base. Le perdite delle reti acquedottistiche tra il 2008 e il 2012 sono aumentate ulteriormente, passando dal 32,1% al 37,4%. In pratica, rispetto alla totalità dell'acqua che viene immessa in rete, più di un terzo sparisce, non viene consumata né fatturata, non arrivando all'utente finale. Il dato sulle perdite di rete ci caratterizza come una vera e propria anomalia tra i grandi Paesi europei: queste sono infatti pari al 6,5% in Germania, al 15,5% in Inghilterra e Galles, al 20,9% in Francia. Per recuperare il terreno perduto, rimettendo a posto reti acquedottistiche colabrodo e realizzando finalmente reti fognarie e impianti di depurazione delle acque reflue adeguati, servono investimenti rilevanti. Anche da questo punto di vista il confronto con l'Europa più avanzata è preoccupante: in Italia si investe ogni anno l'equivalente di 30 euro ad abitante, in Germania 80, in Francia 90 e nel Regno Unito addirittura 100 euro.

http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=120993

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Segnaliamo l'accattivante analisi di Alberto Pierobon pubblicata su Lexambiente.it dal titolo "E' vero, ma non ci credo!".

L'articolo completo è disponibile a questo link: http://lexambiente.it/ambiente-in-genere/188-dottrina188/11146-2014-12-14-18-00-01.html

A seguire l'abstract:

"Le note vicende campane su certi feroci e perduranti fenomeni di inquinamento (acqua, rifiuti, etc.), connessi a voraci criminali spesso collusi con le istituzioni), echeggiano ultimamente nei mass media e si prestano a una nostra, prima, ricostruzione tematica.

Pur partendo da documenti e dati resi disponibili da molte fonti, abbiamo evitato di aderire alla lettura secondo la quale colpevoli sono coloro che abitano quei territori, asserendo implicitamente una loro supina collusione.

Abbiamo evitato di seguire la comoda e strumentale spiegazione che si rifà a certi criteri di causalità. Infatti, a noi pare non sia possibile affrontare questa complessa tematica senza soffermarsi sugli intrecci criminali e sulle loro tecniche e pure sulle loro storie!

E’ necessario, infatti, adottare una lettura meno folkloristica e banale: di qui la contestualizzazione e il soffermarsi su questi fenomeni nel loro sfondo storico-sociale, evitando di incagliarsi nei soliti pregiudizi, con conseguenti sillogismi come si vorrebbe usualmente propinare.

Ecco che certe problematiche possono assumere una diversa prospettiva e densità, soprattutto ove siano svolte fuori dalle corti e dalle narrazioni-cliché che vanno per la maggiore. Il che ci consente di allargare la visione e di analizzare meglio le casistiche, non rimanendo confinati in quel solo territorio, né chiudendosi in quei soli contesti o soggetti criminali, come “tradizionalmente” intesi..

Infatti, ove si abbia il coraggio di guardare le cose per come sono, fuori dai soliti luoghi comuni e dai discorsi stereotipati, si potrà riscontrare una obiettiva diffusione di questi fenomeni, sempre più al Nord d’Italia2: il che ci fa meglio comprenderne la continuità, la complessità, la potenza e la difficoltà a individuarli, interpretarli e, financo, ad estirparli con le consuete categorie.

Per evitare una semplice, sommaria ricostruzione a collage, abbiamo cercato di superare certe reticenze (rectius, prudenze), punteggiando lo scritto con alcune notazioni derivanti dalla nostra diretta esperienza, sperando che siano utili a “svegliare” la maggioranza per così dire “insensibile”,anche degli addetti ai lavori dei controllori delle forze di polizia, che gravemente trascurano questi fenomeni riducendoli appunto a conati locali o al portato di specificità.

Purtroppo, per comprensibili motivi, non abbiamo parlato in modo più verace, peraltro considerando la selva di contromisure (non solo giuridiche) che spesso vengono azionate per imbavagliare o attenuare le voci critiche. Confidiamo però che già in questa seppur sommaria e modesta rappresentazione non pochi lettori potranno trovare utili spunti di riflessione, se non motivazioni, per un approccio diverso ai temi ambientali e non, che bloccano il nostro Paese fino ad affossarlo."

 

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Altro Consumo pubblica l’ultima indagine sulle tariffe idriche: negli ultimi cinque anni le famiglie con tre figli di Firenze hanno visto lievitare la propria bolletta dell’acqua di ben 336 euro (+34%), mentre a Napoli le coppie con un figlio hanno pagato 162 euro in più (+79%); a Trieste, sempre negli ultimi cinque anni, i nuclei familiari formati da due persone hanno visto crescere la tariffa dell’acqua di 93 euro (+72%).

http://www.altroconsumo.it/alimentazione/acqua/news/inchiesta-acqua-potabile

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Con la delibera n. 602/2014/R/eel, l'AEEGSI ha definito disposizioni specifiche in materia di switching nel caso di forniture di energia elettrica nel mercato libero a clienti finali titolari di punti di prelievo nella titolarità di gestori del servizio idrico integrato.

http://www.autorita.energia.it/it/docs/14/602-14.htm

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L’associazione dei consumatori Codici ha presentato presentato ricorso al Tar del Lazio, del Veneto e della Toscana contro il servizio di riscossione delle tariffe affidato alle ingiunzioni fiscali.

Le aziende prese di mira sono: Acea ato 5 Spa (provincia di Frosinone), Viveracqua Scarl (Regione Veneto), Acea ato 2 spa (provincia di Roma) e Acque spa (Toscana, Basso Valdarno).

Questi gestori hanno in comune l’aver indetto ognuno per proprio conto un bando di gara per la riscossione delle tariffe del servizio idrico integrato, e le relative morosità, attraverso l’iter coatto con iscrizione a ruolo e le ingiunzioni fiscali.

La selezione non ha previsto la pubblicazione del bando di gara ma esclusivamente procedure negoziate su invito (salvo che nel Veneto, dove si è proceduto a pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale Europea).

La particolarità del metodo di riscossione è che il Gestore, senza passare per un tribunale o in giudizio, ottiene direttamente un titolo esecutivo per procedere alla riscossione delle voci tariffarie e le morosità, con la conseguente possibilità di avviare pignoramenti. La conseguenza è che l'utente, per far valere qualsiasi inadempimento del gestore (per esempio un disservizio o un ritardo) dovrà per forza avviare dei giudizi in opposizione a tali titoli, senza peraltro avere la sicurezza che il ruolo o l'ingiunzione possano essere sospesi.

http://www.codici.org/comunicati-stampa/servizio-idrico-codici-sospetta-un-cartello-creato-dai-gestori.html

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Il comune di Domusnovas, nella provincia di Carbonia Iglesias, potrà gestire in autonomia il servizio idrico integrato fino al 2023, quando scadrà il contratto stipulato con la società affidataria Domusacqua srl. Lo ha stabilito la sentenza del Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso del Comune avviato nel 2006. Ne dà notizia L’Unione sarda.

Per gli avvocati del Comune «viene fatta salva la gestione autonoma fino al 2023 perché l'affidamento del servizio idrico alla Domusacqua srl è precedente all'entrata in vigore della legge del 2 ottobre 2003 che non riconosce come valide le gestioni miste pubblico-private come quella domusnovese. Un principio valido per tutti i Comuni che si trovano nella stessa particolare condizione».

«L'acqua è nostra e tale resterà, - commenta soddisfatto il il sindaco Angelo Deidda - Ato e Abbanoa riflettano. Questa sentenza ci ripaga di 10 anni di lotte per le quali voglio ringraziare i domusnovesi che ci hanno sempre supportato in ogni iniziativa. Ora chiederemo i danni alla Regione - continua l'amministratore - perché in questi anni, a causa della interminabile vertenza, non abbiamo potuto contrarre mutui e investire su rete idrica e depuratore cittadino».   http://quindici.federutility.it

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Con un comunicato dell’11.12.2014 l’AEEGSI ha chiarito che:

I commi 6.6, 9.4 e 20.4 della deliberazione 16 gennaio 2013, 6/2013/R/com, come successivamente modificata e integrata, prevedono che, per le utenze domestiche interessate dal sisma, la disattivazione delle forniture di energia elettrica, gas e del servizio idrico integrato nel punto di fornitura originario e la successiva riattivazione siano effettuate senza oneri a carico del cliente finale.
A tal proposito l'Autorità, nel corso della 845a Riunione, ha ritenuto opportuno precisare che le suddette riattivazioni non devono intendersi soggette alle limitazioni temporali previste dal comma 1.8 della medesima deliberazione 6/2013/R/com (che si applicano invece alle restanti agevolazioni) e, che pertanto, devono essere effettuate senza oneri a cario del cliente finale anche successivamente alla data del 19 maggio 2014, qualora ne sussistano i presupposti normativi.

Ciò al fine di evitare trattamenti discriminatori tra clienti finali la cui abitazione è stata colpita dal sisma ed il cui ripristino potrebbe essere avvenuto in tempi diversi per motivazioni non dipendenti dai clienti finali medesimi.  E' da considerare inoltre che lo specifico momento in cui, terminate le operazioni di ripristino dell'abitazione, il cliente finale richiede la riattivazione delle forniture può dipendere da motivazioni ed eventi non completamente riconducibili all'evento sismico. Risulta pertanto plausibile che tali operazioni possano anche non ricadere nel generale periodo di vigenza delle agevolazioni previsto dal comma 1.8 della  deliberazione 6/2013/R/com, senza peraltro che ciò comporti aggravi degli oneri a carico del sistema rispetto a quanto stimato in occasione dell'emanazione del provvedimento.
Resta intesa la possibilità di compensazione prevista dai commi 13.1, 14.1 e 22.1 della deliberazione 6/2013/R/com anche nel caso di minori ricavi derivanti da operazioni di riattivazione senza oneri a carico dei clienti finali effettuate successivamente ai termini previsti dal comma 1.8 della medesima deliberazione.