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Una fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza associata al contemporaneo ingresso nel capitale della nuova entità di un partner industriale di peso, che rileverebbe una quota del 30% apportando asset cruciali per lo sviluppo. È questa, secondo uno studio realizzato da Roland Berger per i vertici delle due multiutility, la strada di crescita più efficace per tutti gli stakeholder alla luce di una generazione di valore 10 volte superiore, in termini di margini cumulati al 2024, rispetto a un'aggregazione semplice tra Agsm e Aim. Ne nascerebbe quella a cui i consulenti hanno assegnato il nome in codice “MuVen”: la nuova Multiutility del Veneto, che nel 2024 varrebbe più di 1 miliardo di euro al netto dei debiti e già oggi sarebbe la prima ex municipalizzata italiana dopo le Big Four (A2A, Hera, Iren e Acea) per fatturato e mol, rispettivamente di 1,47 miliardi e 207 milioni, e dunque con spalle forti per affrontare le prossime sfide del mercato energetico, la liberalizzazione e le gare gas, e in prospettiva anche la quotazione a Piazza Affari.

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