Stampa 

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

La Commissione europea ha nuovamente deferito la Grecia alla Corte di giustizia dell’Ue per il persistere di carenze nel trattamento delle acque reflue, proponendo di comminare allo Stato una sanzione di 15,9 milioni di euro più 35.000 euro per ogni giorno di ritardo nella soluzione del problema. La questione ha origini nel 20014, quando la Corte di giustizia dell’Ue aveva stabilito la violazione della normativa europea in materia di acque reflue in quanto lo Stato non garantiva la raccolta e il trattamento adeguati delle acque reflue scaricate nel Golfo di Elefsina (area sensibile in cui scaricano aree urbane con oltre 10.000 abitanti).

La Commissione inoltre ha espresso un parere motivato alla Polonia, chiedendole di assicurare che la sua legislazione sulle acque sia in linea con le norme europee (direttiva 2000/60/CE). Dopo la lettera di costituzione in mora inviata a novembre, rimangono i dubbi della Commissione nei confronti della Polonia (le criticità riguardano la designazione dei corpi idrici fortemente modificati, il sistema di classificazione dei corpi idrici artificiali e pesantemente modificati, i lavori di manutenzione di grande entità effettuati sui fiumi e le esenzioni a livello di corpo idrico dagli obiettivi ambientali finalizzati a raggiungere un buono stato entro il 2015). Se la Polonia non si attiverà entro due mesi in risposta al parere motivato, la Commissione potrà deferire la questione alla Corte di giustizia dell’Ue.

http://ec.europa.eu/index_it.htm